Di (ham)Burgez ce n’è uno solo

Di (ham)Burgez ce n’è uno solo

La ricetta per preparare un hamburger può sembrare  semplice e banale. Ma anche qui, per eccellere, è fondamentale riporre attenzione alle dovute accortezze!

E – aggiungiamo – se dietro non c’è un brand a supportare la comunicazione? La qualità resta fine a se stessa!

In un settore dove il potere di mercato ha reso quasi impossibile l’ingresso ad altri brand, Burgez è riuscito a creare quello che nel nostro gergo chiamamo “Oceano Blu”.

 

In un settore in cui la concorrenza e la sostituibilità del prodotto sono altissime, Simone Ciaruffoli ha scelto di differenziarsi. 

Ha deciso, quindi, di definire una strategia di branding orientata all’irriverenza e ad un approccio “Out Of the Box”, il tutto accompagnato da un prodotto di qualità e ad un prezzo accessibile per tutti. 

burgez strategia branding

Cosa ha reso Burgez un vero Love-mark?

Facciamo le dovute premesse: creatore del concetto di “Love-mark” è stato Kevin Roberts, CEO dell’agenzia Saatchi & Saatchi.

Nel 2004 – riflettendo sull’importanza della comunicazione nel marketing – pronunciò la famosa frase 

“Brands are running out of juice”… Ma in che senso? Di succo ce n’è ancora e pure tanto, ma per chi riesce a guardare oltre…

Nel mercato contemporaneo la competizione è altissima, in qualsiasi settore. Ciò che permette ai brand di eccellere e prevalere è il sapersi posizionare e differenziare rispetto alla concorrenza.

E in questo Burgez c’è riuscito alla grande! Ha proposto un prodotto ed è riuscito a ricamarci intorno un vero brand, con una personalità distintiva, un ToV irriverente e uno story-doing orientato agli obiettivi.

A questo aggiungici un prodotto finale di qualità e il gioco è fatto!

Alla base del marketing c'è la curiosità

Il marketing è una realtà interdisciplinare perché deve fare i conti con più realtà differenti. Una tra queste è la neuroscienza.

Affinché una strategia funzioni deve generare curiosità e buzz intorno ad un determinato prodotto, servizio o brand.

Questo perché, sostanzialmente, nel 2021, le persone sono stanche e annoiate e alla continua ricerca di stimoli nuovi e innovativi.

Ecco perché la strategia di Burgez ha funzionato…. Ed anche bene!

 

Quali sono gli ingredienti del successo di Burgez?

Ce lo siamo chiesti anche noi. Ed eccoci qui con l’analisi realizzata ad hoc dopo aver condotto un’analisi accurata del brand e letto il suo libro “Marketing Luther King. Il tuo prodotto è la storia che sai raccontare”

1. Burgez ha avuto carisma 

Affinché un brand si distingua dai propri competitors e crei un pubblico di persone fidelizzate che si assumono autonomamente il ruolo di brand ambassador è fondamentale avere carisma: saper convincere, persuadere e accompagnare il potenziale prospect verso l’acquisto finale. E una volta che il prospect è convertito, per fidelizzarlo a noi è fondamentale intessere uno storytelling e uno storydoing unico e distintivo.

2. Burgez è il riflesso del suo stesso fondatore

Se Ciaruffoli non avesse avuto questa visionarietà nel comunicare in modo irriverente il proprio brand, probabilmente, Burgez sarebbe stato solo un altro Fast Food all’italiana. E invece no! Sono fermamente convinta che nel mercato contemporaneo, affinché un brand abbia successo è anche fondamentale la presenza costante di una figura umana che ne incarni i valori…

3. Burgez ha assunto notorietà grazie alla sua comunicazione provocatoria.

Può piacere o meno, ma onestamente funziona! Soprattutto se il target è composto da Millennials annoiati. Complice dell’adozione di questo ToV è stato il suo fondatore – committente e destinatario delle sue stesse idee. Il brand è stato più volte accusato di essere razzista e politicamente scorretto, ma adottando una filosofia orientata al “purché se ne parli”, questi rumors hanno solamente accresciuto la sua brand awareness 

4. La community di Burgez è davvero fidelizzata.

Le persone si sentono parte del processo di co-creazione del brand. Ancora ricordo quando Burgez non aveva ancora aperto a Roma e vedevo ogni giorno i post ricondivisi dalle persone in cui mangiavano il panino e fotografavavano il packaging. Era un’esperienza immersiva che volevo fare anche io e che – appena Burgez ha aperto a Roma – non mi sono lasciata sfuggire! 

5. Lo slogan è unico!

Affinché un brand diventi tale è fondamentale che ogni pezzettino del puzzle sia posizionato nel posto corretto. Ogni Moment of Truth (o punto di contatto) tra brand e persone deve corrispondere al valore promesso inizialmente. Ecco dunque che il pay-off “Try not to come back if you can” diventa la rappresentazione dell’intero stile di Burgez. E poi a chi non piace l’assonanza cognitiva tra “sesso”, “cibo” e “fast-food”?

5. Burgez non è solo un prodotto

Per posizionarsi nella mente del proprio consumatore bisogna intessere uno storytelling verticale che abbia un inizio, ma che non prevede mai una fine.  Ecco perché Burgez non è semplicemente un fast-food, ma propone molto di più!  Il prodotto è solo un medium per ingaggiare il proprio consumatore, ma ci vuole ben altro per fidelizzarlo! L’intera strategia di content marketing è stata pensata e realizzata affinché  un gruppo di persone condividesse gli stessi valori di Burgez stesso. 

 

Conclusioni

Senza una chiara strategia di branding, in alcuni campi, è quasi impossibile discernere un prodotto dall’altro.

Concludiamo riprendendo le stesse parole di Simone Ciaruffoli rilasciata per un’intervista a Formiche:

“L’imprenditore italiano è rimasto rinascimentale. Se non abbiamo un grande marketing è perché non ci sono committenti con lo sguardo aperto al mondo”.

 

Tutto deve essere proiettato verso l’esperienzialità. La volontà di creare un sistema dinamico e interconnesso, dove la comunicazione abbia un ruolo rilevante nell’esplicitazione stessa dell’identità di un brand è un passaggio fondamentale.

 

Infatti, se è vero che viviamo in un mondo estremamente complesso, assordante e competitivo in cui c’è l’imbarazzo della scelta per qualsiasi cosa, scegliere il prodotto da acquistare basandosi meramente su fattori razionali diventa impossibile.

 

Vuoi ricevere i nostri prossimi contenuti sulla tua email?

NO SPAM, JUST FAN. La nostra ogni-tanto-letters si chiama così per questo, no?

UNA GUIDA GRATUITA, DI 50 PAGINE, SULLA PRODUTTIVITÀ

Richiedi la nostra guida sulla produttività, il Productivity Planet. 50 pagine di tool, strumenti e libri consigliati, scritta e redatta dal team di Enzima.

Richiedila ora

Inserisci l’email su cui vuoi ricevere la guida

Cliccando su "Ottieni ora" accetti al trattamento dei dati personali e alla nostra privacy policy.